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Ursula K. Le Guin. La saga di Terramare

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“La mappa era una metafora, un’astrazione dalla realtà”.
R. Silverberg, Mutazione

Lo aspettava Ogion, che allungò una mano verso di lui e, stringendolo per un braccio bisbigliò all’orecchio il suo vero nome: Ged”.

Semper in angaria

“Solo nel silenzio la parola,
solo nella tenebra la luce,
solo nella morte la vita;
fulgido il volo del falco nel cielo deserto.”
Ursula K. Le Guin, La Creazione di
Éa

 

«La magia risiede nel nome», diceva con convinzione Ursula Kroeber Le Guin. In un’interessante intervista televisiva di qualche anno fa, l’autrice ricordò di come la prima cosa che fece fu quella di disegnare la mappa di Terramare. Le isole esplosero nella sua mente, e presero forma diventando un mondo assai preciso sul quale far vivere i personaggi.

La magia scese su di loro e sulla penna dell’autrice. Ci vollero più di trent’anni perché i sei libri della saga fossero completi ma, come scrisse Neil Gaiman, fu da subito a tutti chiaro che si trattasse di “una magia di parole, una magia di vero parlare”. E la lingua di cui si narra è l’Antica Lingua della Creazione conosciuta dai maghi e dai draghi. Un libro profondo, di iniziazione, di uomini e di donne, di lotta e di sfida al vero nemico che giace e vive nel cuore dell’uomo.

Non è facile comprendere quanto in profondità possa agire una saga come Terramare sui lettori, e soprattutto sui giovani lettori, ma è evidente che se noi ci trovassimo di fronte a un mago di quelle terre, nella scuola di Magia di Roke, egli ci direbbe: il nostro mondo ha catturato il tuo spirito”. E quel mondo è ancora lì che agisce nel nostro profondo e ci fa desiderare, ancora, altre pagine, altri draghi, altri eroi e altre eroine.

Questa dualità, Animus e Anima, il maschile e il femminile (Ged e Ahra, i personaggi centrali della Saga) è sempre presente. Essa ha offerto e si offre ancora oggi come alternativa alla classicità, così come l’inaspettata e temporanea perdita del potere e della magia. La magia è un elemento che non vuole essere essenziale nella narrazione. Nella Saga è sempre l’umano a dominare, il suo spirito, la sua grandezza e le sue ombre.

Terramare, per usare le parole dell’autrice, ci ha dimostrato cosa significhi veramente l’eroismo, ed esso “si esprime in un luogo inaspettatamente molto più grande, strano e misterioso di quanto fosse mai apparso fino ad allora”.

Ed è in questo imprevedibile mondo che si muove, nelle nebbie della verità e del fantastico, il buon lettore, il pellegrino dell’arcipelago, il ragazzo assieme all’adulto, poiché l’idea che il fantasy sia solo per gli immaturi nasce da un ostinato fraintendimento sia della maturità sia dell’immaginazione”.

Quel che conta è il Verbo. E forse l’amore”. Quel che conta è la realtà possibile che si può cogliere o costruire quando si decide di narrare una storia come questa.

Ursula K. Le Guin ha colto un punto che ancora oggi resta essenziale per un certo tipo di narrativa, imprescindibile per alcuni scrittori e lettori. L’autrice ha avuto il merito, come sottolineò in un’intervista del giugno 1976 Theodore Sturgeon, di aver compreso che le realtà alternative non sono solamente possibili futuri, ma sono altre realtà, altri ambienti. “Il dato fondamentale è l’idea di altro [….].Si sta prendendo in esame la natura stessa della realtà. Si cerca ciò che è realmente reale”(dall’intervista a Theodore Sturgeon, Ferrara 4 giugno 1976).

E tutto questo “possibile” si presenta nuovamente al lettore di oggi sotto una veste grafica meravigliosa, nella Collana Oscar Draghi della Mondadori, con le evocative illustrazioni di Charles Vess, artista e fumettista statunitense di eccelso valore, già disegnatore di opere quali Sandman e Stardust dello scrittore Neil Gaiman.

La saga di Terramare è e resterà un’opera straordinaria, una lettura di iniziazione, un libro che rivela un’autrice, una donna immaginifica, profonda e colta.

Un vento incessante, che soffia libero, che increspa il mare e si abbatte sulle isole portando la lingua dei maghi e la lingua degli uomini. Questo è Terramare.

“Queste labbra che tocchi hanno pronunciato parole di mago.
Su questo libro che stringi tra le mani sono state scritte parole di maghi più antichi, quando su queste isole nidificavano i draghi e su questi cieli rinforzavano le loro ali.”

Edoardo M. Rizzoli

 

Recensione al libro La saga di Terramare di Ursula K. Le Guin, illustrazioni di Charles Vess, Mondadori, traduzioni di Ilva Tron, Maria Bastanzetti, Riccardo Valla, Pietro Anselmi, 2020, pagg. 1032, euro 35.

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