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Jack Ketchum, Offspring. Progenie cannibale

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Et facte sunt tenebrae horribiles

Mosè

Essere un artista significa non evitare mai

Lo sguardo di qualcuno”

Akira Kurosawa

Jack Ketchum, Offspring. Progenie cannibale

Se volete un pugno allo stomaco leggete Jack Ketchum. Se ne volete un altro, continuate a farlo.

OffSpring – progenie cannibale, il suo primo lavoro (datato 1981) è da qualche tempo nuovamente in circolazione grazie all’ottimo lavoro della Cut-up publishing.

Offspring è uno di quei libri che fanno interrompere qualsiasi altra lettura. Ti metti comodo e ti mordi le labbra. Il boccone migliore non è la lingua, come scriveva Esopo, ma un asciutto e terrificante succedersi di eventi. Bene, qui ce ne sono in abbondanza. Il lettore prende fiato e poi lo riperde alla pagina successiva. Nulla è lasciato al caso, nulla è scontato, il quadro è estremamente orrorifico. I personaggi si muovono come animali, tutto è istintivo, tutto è reale.

E’ necessario che io sia macinato dai denti delle fiere” pronunciava un grande santo, è necessario per Jack Ketchum (pseudonimo di Dallas Mayr, 1946-2018, plurivincitore degli Bram Stoker Awards) che il lettore senta sulla sua pelle la paura, l’insicurezza: le lacrime di tutti coloro che hanno sofferto cadranno per tutta la notte. Non c’è nessuna certezza nel finale, non c’è la storia di nessun eroe da scrivere.

Ho bisogno che mi dai un’occhiata a una faccenda. Ho bisogno della tua esperienza su una certa cosa”. Così inizia il lavoro di George Peters, poliziotto in pensione di Dead River nel Maine, così si riavvolge una storia che sembrava chiusa da più di dieci anni. Iniziamo , di ora in ora, insieme alla polizia locale a seguire Peters, i carnefici e le vittime. Vedremo attraverso gli occhi di ciascuno di loro e, come loro, annuseremo l’aria, ci guarderemo intorno e non ci sentiremo al sicuro.

George Peters avrà la setta dei cannibali ( guidati da una spietata figura chiamata La Donna) di cui occuparsi, in una caccia redentiva e desolante; i cannibali avranno le loro bocche da sfamare, noi avremo uno straordinario autore da riscoprire da cui dissetarci. Siamo tutti animali da preda, siamo vivi e lo saremo per poco.

Due di loro erano accovacciati sul ripiano del lavello. La guardarono da occhi che brillavano di una luce innaturale. Le braccia ricoperte di sangue.

Bambini….”.

C’è in questo lavoro di Jack Ketchum tutto il suo modo di scrivere: preciso, selvaggio e brutale. Le vite che racconta sono spezzate, crudeli, cruente e su tutto vere. Se vi piace l’horror che vi mette a disagio questa è la vostra storia, questa è la vostra isola del tesoro.

Recensione di Edoardo M. Rizzoli a Offspring. Progenie cannibale di Jack Ketchum, Cut-Up publishing, 2018, euro 16.

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