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Paolo Di Paolo. Svegliarsi negli anni Venti

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Sembra proprio che gli anni Venti, sia quelli del secolo scorso, che gli attuali, non vogliano passare inosservati.

Da qui l’attualità di “Svegliarsi negli anni Venti” edito da Mondadori nella collana “Strade Blu”, libro che del saggio ha il rigore e del romanzo l’incanto, nato da tre viaggi diventati storie sulle pagine di “Republica”.

Paolo di Paolo ha deciso di dare corpo a quanto scritto sollecitato dagli eventi. La sopraggiunta pandemia ha azzerato certezze, creato paure, dubbi, domande e bisogno di ipotizzare risposte. Ecco allora l’autore mettere in campo il tempo. Lui, che dichiara di avere un debole per gli orari, sa che solo grandi eventi possono definirsi epocali perché accomunano fatti e sentimenti e solo dopo, una volta conclusi, si è in grado di percepirne appieno la portata. Quello che sta succedendo porta con sé la difficoltà di darsi risposte in quanto, nel divenire di ciò che accade, le domande sono destinate a mutare. Non sono tanto le coincidenze tra gli anni Venti del secolo passato e l’oggi a interessarlo, quanto lo spirito del tempo, quello che ha caratterizzato un periodo fatto di vecchi interrogativi, se accompagnato alla speranza che gli artisti, gli scrittori, in quanto esseri particolarmente sensibili, possano intuire il futuro, o arrivare a inventarlo. Di Paolo si affida agli autori più amati, alle loro vite reali o a quelle dei loro personaggi. Gli stessi a farci intuire come possibile la percezione della fine di un’epoca e l’inizio di un’altra spogliando il tutto dell’ansia, delle incognite, delle aspettative e della frenesia tipici di certi passaggi significativi.

Abbiamo conferma, ancora una volta, della vicinanza tra realtà e letteratura.

Come sua abitudine, lo scrittore si avvale di studi approfonditi, di ricerche accurate, di viaggi fisici nei luoghi che lo riconducono al passato descritto e al presente che gli scorre sotto gli occhi. E allora ecco porsi e porre a noi lettori domande del tipo: usciremo migliori da questa pandemia, cosa avremo imparato, ci avvieremo verso un nuovo umanesimo da consegnare alle generazioni future?

Interrogarci, tutti, è di certo il primo passo da compiere, ma non ne esclude uno ulteriore: quello delle scelte. Sta solo a noi, infatti, andare nella direzione giusta. Un compito gravoso da considerare e da non disattendere.

In questo viaggio fuori e dentro noi, scritto con la solita maestria che caratterizza l’autore, da lettrice appassionata ho colto il sapore del tempo come fosse una bevanda che disseta o una medicina a cui affidare la cura.

Due gusti contrastanti, ma essenziali per capire la vita.

Carla Magnani

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