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Stefano Cerati. Black Mass. La Storia dell’Occult Rock

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Regola numero uno quando si scrive un libro come questo “Black Mass. La Storia dell’Occult Rock” di Stefano Cerati (Tsunami edizioni, 2022, pp. 354, € 23): individuare dei confini possibili e credibili entro i quali provare a circoscrivere la materia trattata.

Un’operazione non certo facile o scontata quando si ha a che fare con un argomento di questo tipo che, per la sua natura irrimediabilmente sfuggente e facilmente accostabile alle più disparate realtà del genere, rischia di diventare ingestibile.

Ebbene, come ben specificato dallo stesso autore nell’introduzione al volume, con il termine “occulto” bisogna innanzitutto intendere tutto ciò che è “nascosto”, vale a dire tutto ciò che è invisibile ai nostri sensi e che, nonostante questo, si cerca di “richiamare al mondo reale e tangibile”. Sempre nello stesso contesto, Cerati, da oltre trent’anni attivo come giornalista, scrittore ed editore (dell’ormai mitico Rock Hard, uno degli ultimi baluardi “su carta” della musica che amiamo in Italia), precisa poi che al suddetto termine va anche indissolubilmente legato il sostantivo “occultismo”, una pseudoscienza o, meglio, una pratica legata a formule e rituali, tesa a “bucare la barriera fisica e addentrarsi in un mondo magico e metafisico per ottenere dei poteri o delle conoscenze che non sarebbe possibile avere su questa Terra”. A tutto ciò, si aggiunga, infine, che concetti come “occulto”, “satanico” e similari, molto spesso fanno riferimento a dei culti (o pseudo-tali) estremamente variegati che vanno dalla teosofia tantrica di Madame Blavatsky al Thelema di Aleister Crowley, dalla Wicca alla Process Church, fino ad arrivare a decine, forse centinaia di altri esiti tipo il temibile Luciferian Misanthropic Order, i quali si prestano ad una serie di cattivi intendimenti, ormai invalsi e storicizzati, in grado di fuorviare spesso il conoscitore poco attento dalla loro reale essenza.

Questa lunga premessa si rendeva necessaria soprattutto per quei lettori che in un libro di questo tipo si aspettavano magari di divorare capitoli su capitoli dedicati a un certo tipo di band (su tutte quelle dedite al Black Metal) e che, invece, potrebbero rimanere interdetti di fronte a certi nomi inaspettati in cui incapperanno: il criterio di selezione doveva necessariamente rimanere ancorato a dei “parametri” che tenessero in debita considerazione quanto elencato poco sopra.

Non preoccupatevi, comunque, quello che troverete in queste pagine sarà in grado di regalarvi una panoramica a dir poco esaustiva e convincente sul cosiddetto occult rock.

Con una scelta senza dubbio condivisibile, Cerati, dopo aver velocemente accennato alla funzione prodromica dei vari Elvis Presley, Beatles, Rolling Stones, Doors e David Bowie alla causa, procede ad illustrarci vita, opere e “filosofie” dei vari appartenenti al filone seguendo un percorso cronologico che non può non aprirsi con quelli che ancora oggi possono essere considerati dei pilastri fondamentali, vale a dire i Coven della magnetica e bellissima Jinx Dawson (ancora incredibilmente tale dal vivo nonostante l’ormai veneranda età, può assicurare chi vi scrive), i Black Widow di Come to the Sabbath e, ma certo!, i monolitici Black Sabbath. Partendo dalla loro irrinunciabile lezione, ci si addentra poi in una sistematica analisi della scena che viene condotta con un’attenzione quasi lenticolare, visto che ad essere prese in esame non sono solo band di chiara o abbastanza chiara fama, ma anche gruppi che, magari con una solo e misconosciuto album di debutto, nondimeno sono stati in grado di dare il loro contributo. Leggendo, dunque, si avrà la fortuna di poter scorrere decine e decine di recensioni in grado di farci scoprire misconosciuti capolavori d’epoca o anche recenti, provenienti praticamente da ogni angolo del pianeta. E di fare la conoscenza con dei personaggi e con delle realtà discografiche davvero “di culto”: basti pensare all’attenzione prestata al lavoro di certe etichette specializzate come la Rise Above del “vate apocalittico” Lee Dorrian o alla nostra impagabile Black Widow Records, che negli ultimi trent’anni, con un impulso costante e una passione per la (ri)scoperta non arginabile, hanno licenziato un’interminabile serie di ellepì in grado di dare e/o ridare lustro all’occult rock e ad alcuni suoi misconosciuti eroi. E già che si è tirato in ballo il nostro Paese, gioverà sapere che in questo libro tanto il neofita quanto l’addentrato nell’occult rock avranno l’opportunità di deliziarsi, niente di meno, con una valanga di informazioni, nomi e formazioni, scoprendo o riscoprendo le “parabole” musicali di mostri sacri come Jacula/Antonius Rex, Steve Sylvester con i suoi Death SS, Paul Chain, Mario “The Black” Di Donato o i Mortuary Drape ma anche di realtà più contemporanee come L’Impero delle Ombre, i Satyrus, i Nibiru o i Messa.

Insomma, preparatevi ad un viaggio su carta davvero avventuroso.

Consigliatissimo!

Domenico Paris

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