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Jack London inedito. Gli aspiranti scrittori

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Jack London

Verso la fine del 1914, un giovane aspirante scrittore inviò una copia del suo manoscritto a Jack London, lo scrittore americano autore de Il Richiamo della Foresta, Zanna Bianca e Martin Eden – proprio la difficile storia di un giovane uomo che lotta per diventare uno scrittore. London, ai tempi di questa lettera inedita in Italia (e qui tradotta da Michele Crescenzo), era al massimo della popolarità: conosciuto in tutto il mondo, aveva venduto milioni di copie e la sua popolarità era pari a quella di una rockstar dei nostri tempi. In questo scritto London consiglia all’aspirante scrittore, autore di un manoscritto sul proprio disagio adolescenziale, di lavorare più duramente e soprattutto di leggere. Malgrado la fama London dimostra qui di essere un esempio di scrittore come non ne esistono più. Riceveva centinaia di lettere al giorno nel suo Beauty Ranch in California – un esilio milionario in cui si era permesso addirittura di assumere tutti i suoi amici d’infanzia pagandoli per non fare niente – eppure London leggeva quasi tutto e spesso rispondeva. Questa lettera è una rara lezione sul “mestiere di scrivere” non solo per il fortunato ragazzo che la ricevette, ma per tutti gli aspiranti autori che ancora oggi frequentano scuole di scrittura o talent televisivi come Masterpiece. London non era uno scrittore a cachet: era un uomo libero e, come tale, risponde, con tutta l’onesta e brutalità che gli è propria, in quello che in America è considerato il suo testamento letterario. Dopo due anni da questa lettera, nel 1916, infatti, morirà appena quarantenne per un’overdose di barbiturici. Le opere immortali di London sono oggi pubblicate in Italia da moltissimi editori, tra i quali segnaliamo la traduzione di Zanna Bianca per Feltrinelli e gli straordinari racconti de Le Mille e una morte raccolto da Adelphi.

Gian Paolo Serino

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Oakland, California

20, Ottobre 1914

Le scrivo in risposta alla sua recente lettera e restituendole il manoscritto.

Prima di tutto, lasciatemi dire che, essendo un uomo che è ne ha passate tante nella propria vita, ho apprezzato la sua storia per la psicologia espressa e per il punto di vista decisamente originale. Onestamente e francamente, però non mi sono piaciute le vicende e lo stile che ha utilizzato. In modo più diretto, posso dirle che ha poco valore letterario e praticamente alcun fascino. Avere qualcosa di interessante da dire non l’assolve dal non tentare di cercare di raccontare quel qualcosa nel miglior modo possibile. Utilizzando stili e forma che, nel suo libro, sono stati del tutto trascurati.

Che cosa c’è da aspettarsi da un ventenne senza pratica, né conoscenza dell’arte dello scrivere? Santo cielo, ragazzo, ci vogliono cinque anni di apprendistato per diventare un fabbro esperto. Avete il coraggio di dirmi che avete speso, non cinque anni, ma nemmeno cinque mesi di quella incessante fatica nella ricerca e nell’insegnamento degli strumenti di quel mestiere artigiano che trasforma uno scrittore qualsiasi in un professionista che può vendere ad un alto prezzo le sue storie a riviste?

Naturalmente no, non l’avete fatto. E ancora, dovreste pensare che l’unica spiegazione per il fatto che gli scrittori affermati ricevono tante e grandi fortune è perché molti pochi di quelli che desiderano scrivere hanno successo. Se ci vogliono cinque anni di lavoro per diventare un fabbro esperto, quanti anni – di giorni di diciannove ore di impegno su forma e stile – ci vogliano per diventare autori affermati? Pensa che basti che un uomo nasca con un talento e qualcosa da dire per ottenere assegni di migliaia di dollari direttamente nella busta delle lettere?

Penso che lei comprenderà quello che sto provando a dire. Se un collega riesce a guadagnare sui dieci dollari a settimana, dovrà lavorare proporzionatamente più duramente per ottenerne venti. E, lasci che le dica, che l’unica ragione per cui, nel mondo, ci sono più fabbri di successo che scrittori di successo, è che è molto più facile, e richiede molto meno lavoro, avere successo come fabbro che come scrittore.

Non può essere possibile, a vent’anni, avere un vero successo. Non è ancora iniziato l’apprendistato.

Se avesse fatto un minimo studio su cosa viene pubblicato nelle riviste si sarebbe reso conto che la sua storia non era di quelle che interessano. Se avete intenzione di scrivere per avere successo e denaro, è necessario capire quali sono gli argomenti commerciabili, quelli presenti sul mercato.

La sua storia non è vendibile. Se avesse preso una mezza dozzina di serate trascorse fuori e fosse andato in una sala di lettura a informarsi su tutte le storie pubblicate nelle riviste contemporanee, avrebbe capito in anticipo che la sua storia non era affatto vendibile.

Jack London in the study at his ranch in Glen Ellen, Calif.

Caro ragazzo, le sto scrivendo sinceramente. Si ricordi una cosa molto importante: la noia dei vent’anni, è la noia dei venti! E ne avrete, ve l’assicuro, altre e molto più complicate prima di morire. E ve lo dico io che sono passato attraverso la monotonia dei sedici anni, dei venti, attraverso quella miseria assoluta dei venticinque e trenta. E sono ancora vivo, sto crescendo grasso, sono molto felice e rido per la gran parte del giorno. Io sono un sopravvissuto e considero quei sintomi, semplicemente, come segnali adolescenziali. Ancora una volta, mi lasci dire che li conosco, che li avevo, e ne ho avuto di peggiori e di peggiori sono in serbo anche per Te. Nel frattempo, se si vuole arrivare al successo ed essere ben pagati, bisogna lavorare sodo.

C’è solo un modo per iniziare, ed è quello di cominciare; e bisogna farlo con pazienza e tanto duro lavoro, preparatevi per tutte le delusioni – le stesse di Martin Eden di prima di affermarsi – che erano le mie, perché ho semplicemente dato al mio personaggio immaginario, Martin Eden, le mie prime esperienze del mondo della scrittura.

Sono spesso in California, sarei felice se mi farete visita nel ranch. Potrei farvi vedere come il martello debba colpire i chiodini e raccontarvi qualcosa che forse finora è sfuggito alla vostra esperienza.

Sinceramente suo

Jack London

(traduzione di Michele Crescenzo)

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