In grado di padroneggiare alla perfezione l’arte del thriller psicologico, Patricia Highsmith ha lasciato un’impronta indelebile nel genere con opere come Il talento di Mr. Ripley, pubblicato nel 1955, e il suo avvincente esordio, Strangers on a Train (Stranieri in treno), che sono solo i due titoli di punta della raccola di ventidue romanzi da lei firmati. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1995, il ritrovamento di cinquantasei quaderni fitti di scrittura ha rivelato che la Highsmith era stata una prolifica diarista per sessant’anni, lasciando dietro di sé una testimonianza unica in grado di illuminarci sulla vita e sulla mente di una figura complessa e intrigante. Scritta al’all’alba del 1948, l’annotazione che segue è solo un piccolo esempio del contenuto di questo vero e proprio patrimonio diaristico. All’epoca, la Highsmith aveva ventisette anni, e sarebbero passati più di due anni prima che il suo primo romanzo catturasse l’attenzione del pubblico.
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31 dicembre 1947
2:30
Il mio brindisi di Capodanno: a tutti i diavoli, le brame, le passioni, le bramosie, le invidie, gli amori, gli odi, gli strani desideri, i nemici fantasma e reali, l’esercito dei ricordi, con cui combatto – che non mi diano mai pace.