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Marc-Édouard Nabe inedito. Tutta la storia di Israele in una sola pagina

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Qualche anno fa la pagina che segue, tratta dalla raccolta di saggi J’enfonce le clou, divenne virale sui social network francesi. Risale al 2004 e da allora ogni volta che l’esercito israeliano si accanisce su Gaza c’è qualche lettore d’oltralpe che la ripropone online. Marc-Édouard Nabe, da sempre un fiero antisionista, è stato spesso accusato di antisemitismo e di filoterrorismo. Dopo gli orrori di Hamas del 7 ottobre 2023, che in Israele fecero oltre mille vittime, sono morti più di cinquantamila palestinesi, fra cui innumerevoli bambini. Di recente ho letto la biografia di Mahmoud Darwish, grande poeta di lingua araba e autore della dichiarazione d’indipendenza della Palestina, e mi è tornata in mente questa pagina di Nabe. Comunque la si pensi al riguardo, che si sia antisionisti o meno, non credo vada taciuta. Intanto il massacro a Gaza continua e le nuove generazioni cresceranno nel dolore e nell’odio. Tutto porta a pensare che non ci sia via d’uscita, dice una pagina di Roberto Bolaño.

Edoardo Pisani

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Comincia come un romanzo di Kafka. Una mattina, senza che abbiate fatto nulla, bussano alla vostra porta. È un tale che afferma di aver abitato nel vostro appartamento all’epoca in cui il palazzo non era nemmeno costruito. Vi spiega che il proprietario lo aveva promesso a lui e che il municipio gli ha dato il permesso di ritornarvi. Ribattete che non se ne parla affatto, ma lui si è già sistemato nella camera degli ospiti. L’indomani chiamate il vostro vicino di casa affinché vi aiuti a cacciarlo, ma il vostro “ospite”, che intanto si è servito nel frigorifero e ha messo i piedi sul tavolo da pranzo, si difende. Presto i suoi cugini, nipoti, zii e zie arrivano a loro volta e occupano ogni stanza. Vostra moglie e i vostri figli sono costretti a lasciare l’appartamento e a rifugiarsi altrove. A disagio per i vicini che vi sostengono (benché uno di loro ne abbia approfittato per rubarvi il garage), il vostro ospite, grazie alla complicità del portiere, si impossessa del resto del palazzo, dalla cantina alla mansarda, per sentirsi più al sicuro. Visto che vi arrabbiate, il vostro ospite, più forte di voi, vi chiude in bagno, senza cibo e senza più lasciarvi uscire. Vi urla attraverso la porta che l’amministratore è d’accordo con lui. A un certo punto, allora, siete talmente arrabbiato che date fuoco al gabinetto. I pompieri vengono a spegnere l’incendio, che ha devastato una parte dell’appartamento e ucciso alcuni membri della famiglia del vostro ospite. Quando i pompieri estraggono il vostro corpo carbonizzato su una barella, il vostro ospite vi sputa addosso trattandovi di “terrorista”.

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