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Charles Baudelaire inedito. Non accetterei né la sua fama né la sua fortuna

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Charles Baudelaire aveva diciotto anni quando scrisse la prima di queste due lettere, un tributo entusiasta al suo eroe letterario, Victor Hugo, riversando la sua ammirazione in una manifestazione di entusiasmo nei confronti della sua opera, che lo aveva profondamente commosso. In quel momento, Hugo era un gigante ai suoi occhi e un genio intoccabile.

A distanza di venticinque anni, il tono era cambiato, inasprendosi: diventato un poeta famoso, Baudelarire scrisse a sua madre esprimendole il disprezzo per l’uomo che un tempo adorava, definendo Hugo noioso, il suo ultimo libro scialbo e la sua famiglia sciocca. Tutto questo nonostante Hugo avesse difeso pubblicamente Baudelaire quando Les Fleurs du Mal venne processato per oscenità.

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25 febbraio 1840

Caro Signore,

Recentemente ho assistito alla rappresentazione di Marion de Lorme: la bellezza della commedia mi ha riempito di una tale gioia e felicità che desidero con tutto il cuore incontrare l’autore e ringraziarlo personalmente. Sono ancora uno scolaretto e forse sto commettendo un’impertinenza senza precedenti, ma ignoro completamente le buone maniere sociali e pensavo che lei sarebbe stato indulgente nei miei confronti. Le lodi e i ringraziamenti di uno scolaretto non possono colpirvi profondamente, in confronto alle lodi e ai ringraziamenti che vi sono stati tributati da tanti uomini di gusto. Probabilmente avete ricevuto così tante persone che non siete molto desiderosi di attirare un’altra persona fastidiosa. Eppure, se solo sapeste quanto è sincero e vero l’amore dei giovani! Mi sembra (forse è solo il mio orgoglio) di capire tutte le vostre opere. Ti amo come amo i tuoi libri; credo che tu sia buono e aperto, perché ti sei impegnato a riabilitare diverse persone; perché, lungi dal cedere all’opinione generale, l’hai spesso rimodellata, con orgoglio e dignità.

Immagino che al vostro fianco, signore, imparerei molte cose belle e grandi; vi amo come si ama un eroe, un libro, come si amano tutte le cose belle, puramente e senza interessi personali. Forse sono molto audace a mandarvi, così, a caso, queste lodi per posta, ma volevo dirvi intensamente e semplicemente quanto vi amo e vi ammiro profondamente, e quanto tremo al pensiero di potermi rendere ridicola. Eppure, signore, visto che anche lei è stato giovane, sicuramente capisce l’amore per un autore che un libro scatena in noi, e quel bisogno imperioso di ringraziarlo faccia a faccia e di baciargli le mani in tutta umiltà.

Che tu sia così gentile da rispondere o meno, ti prego di accettare la mia eterna gratitudine.

Charles Baudelaire

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3 novembre 1865

Mia cara madre,

[…]

Victor Hugo, che ha soggiornato per qualche tempo a Bruxelles, e che vuole che io vada a trascorrere un po’ di tempo sulla sua isola, mi ha annoiato e stancato molto. Non accetterei né la sua fama né la sua fortuna, se con esse dovessi sopportare le sue spaventose assurdità. Madame Hugo è una mezza idiota, e i suoi due figli sono dei grandi idioti. Se volete leggere il suo ultimo libro, ve lo invierò subito. Come al solito, un enorme successo di vendite, ma una delusione per tutte le persone intelligenti che lo hanno letto. Questa volta voleva essere leggero e gioioso, innamorato e ringiovanito. È terribilmente pesante.

In queste cose, come in tante altre, vedo solo un’altra occasione per ringraziare Dio di non avermi reso altrettanto stupido.

Cosa stai facendo? Come stai? Non portarmi rancore e rispondimi, mia cara madre. Come si riempiono le tue giornate e cosa pensi della tua salute?

Ti abbraccio con tutto il cuore.

C. B.

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