Così scriveva Charles Bukowski in una lettera indirizzata allo scrittore e poeta William Packard, nel 1991.
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Non c’è nulla di così piacevole come non fare nulla ed esserne consapevoli. Il ritmo è d’obbligo. Il segreto divino. Si ha bisogno di solitudine, solitudine, solitudine. Essere soli tra quattro mura è l’immortalità sulla terra.