Sapere ciò che si vuole è una mezza fortuna. L’altra mezza sta nella volontà della conquista. Fare quello che si desidera, ottenendo così una libertà personale, è un notevole passo in avanti. Sapere, poi, di essere portati per qualcosa è un vantaggio che solo i temerari possono comprendere. I sogni vanno difesi, ma più di tutto va salvaguardata l’ambizione di affermare ciò che si vorrebbe essere nella consapevolezza di un sacrificio costante. Senza impegno arriva poca cosa, un caso per opera dello Spirito Santo che durerebbe l’istante di un grazie. È la propria natura a indicare la strada. Prendere una via che non ti appartiene, pur nella estraneità dell’incertezza, significherebbe tradire i battiti della passione che alimentano le ore di speranza e di dedizione per quello che senti tuo. Certo, più alta è la posta in gioco e più dovrai rinunciare a qualcosa. E poi, il resto come viene viene. Nessuno può prevedere il dopo. Se alla base c’è la determinazione nel vivere le decisioni come una sfida che indirizzano il fuoco verso il giusto viatico nel lasciare la propria impronta identitaria, allora non ci saranno rimpianti.
La signora del neroli di Chiara Ferraris per Piemme Edizioni è una storia di famiglia. A Vallebona, sul litorale ligure, si estendono campi di alberi d’arancio amaro. Emma, sin da bambina, è stata scelta come raccoglitrice. Ha le mani piccole e una mente svelta. Ha sempre amato il suo compito: si inebria del forte aroma dei fiori, macchia le dita dell’olio profumato che la famiglia Fontana distilla e impara ogni aspetto di un’arte contadina. Emma ha un nuovo compito difficile. Deve scegliere quali delle sue sorelle prenderanno parte alla raccolta. Dovrà guardare le loro mani, valutare se sono piccole e adatte a toccare i fiori fragili. Un’altra novità l’attende nella raccolta: Domenico, il figlio dei Fontana, si è innamorato di lei. Lo stesso, però, capita a Giordano, cugino di Domenico, molto diverso da lui.
Il romanzo è suggestivo. La storia si basa sul riscatto di una donna che difende la propria terra e il proprio ruolo, sebbene le tempeste della vita siano tali da mettere in ginocchio qualsiasi animo. La scrittura è un vortice di emozioni che profumano di buono.
Lucia Accoto