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Sayaka Murata anteprima. Vanishing World

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Nuove sorprese: “«E così sei nata perché i tuoi l’hanno fatto? Si chiama incesto, lo sai? Che schifo, bleah!» mi dissero mimando il gesto del vomito. Non riuscii a replicare. Anche perché quella che per prima tratteneva un conato ero io. Mi feci rossa in volto e abbassai lo sguardo, al che la responsabile della mia classe accorse e sgridò i miei compagni: «Non si dicono queste cattiverie! Vi ricordo che un tempo tutti i bambini nascevano così!».”

Il sesso futuro: “Malgrado non debba più copulare per riprodursi, raggiunta l’età giusta l’essere umano continua a innamorarsi: è il retaggio dell’antico accoppiamento. L’innamoramento può avvenire sia nei confronti di personaggi di cartoni animati, fumetti o libri, sia di altri esseri umani, ma si tratta sostanzialmente della stessa emozione. Quando l’innamoramento evolve e induce uno stato di eccitazione, l’essere umano si sfoga praticando la masturbazione. In alcuni casi, sceglie di unire i propri organi genitali con quelli di un altro essere umano e liberare gli istinti attraverso una pratica simile all’accoppiamento, che prende il nome di sesso”.

Il mistero e la scoperta: “Avremmo dovuto infilare il suo pene nella mia vagina, fino a quel punto ci arrivavamo, ma il mio sesso era decisamente più ermetico. L’immagine sul libro era chiara e precisa, ma quando guardai allo specchio quello che avevo tra le gambe mi sembrò di vedere una misteriosa e insolita creatura che non aveva niente a che fare col disegno stampato! Non capivo come funzionava. «Dunque, dobbiamo trovare questo “orifizio vaginale”». «Sì, ma dove sarà? Non lo vedo…»”

Con Vanishing World (in libreria con Edizioni E/O 2025, pp. 224, € 18,00 con traduzione dal giapponese di Anna Specchio), Sayaka Murata spinge ancora oltre i confini del suo immaginario inquietante e geniale, confermandosi come una delle più affascinanti narratrici dell’assurdità e dell’alienazione nella società contemporanea.

Sayaka Murata ha debuttato nel 2003 con Junyū (L’allattamento), vincendo il Gunzō Prize, e ha poi ricevuto premi prestigiosi come il Noma, il Mishima Yukio e l’Akutagawa per La ragazza del convenience store (E/O, 2018), il romanzo che l’ha consacrata a livello internazionale. In Italia sono usciti anche I terrestri (2021), La cerimonia della vita (2023) e Parti e omicidi (2024)

In un Giappone iper-tecnologico e surreale, dove il calo demografico ha portato a una riproduzione esclusivamente artificiale, il sesso è stato bandito dal matrimonio e confinato ai rapporti extraconiugali. In questa distopia gelida e asettica cresce Amane, una ragazzina educata da una madre che le racconta storie d’amore tra marito e moglie — un’idea ormai tabù, ritenuta anacronistica e perfino incestuosa.

Emarginata e derisa per questi racconti “sovversivi”, Amane sviluppa un risentimento verso la madre, ma allo stesso tempo una precoce e confusa curiosità verso il sesso, che esplora già in quinta elementare con il compagno Mizuuchi. I suoi amori però sono riservati a figure immaginarie: personaggi animati o fantastici che lei, con ostinazione, rifiuta di chiamare “personaggi” e definisce “persone non umane”.

Murata costruisce così un romanzo che è insieme provocazione, allegoria e diagnosi di un mondo in disfacimento, dove il confine tra umano e disumano è sempre più labile.

Carlo Tortarolo

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Come lo immagini il contrario di Adamo ed Eva?».

Me lo chiese tempo fa un mio fidanzato. Avevo vent’anni, l’avevo portato a casa mia sapendo che non c’era nessuno. Stavo sonnecchiando tra le lenzuola intrise del calore dei nostri corpi, e quando l’insolita domanda mi investì mescolandosi al rumore della pioggia socchiusi gli occhi, confusa. 

«In che senso, il contrario?». 

«Hai presente Adamo ed Eva, no? Sono stati cacciati dal Paradiso perché hanno mangiato il frutto proibito. Sbaglio, o sono stati loro il primo uomo e la prima donna a fare sesso? Quindi mi domandavo: se gli esseri umani cominciassero a tornare velocemente in Paradiso, ci saranno per forza un uomo e una donna che faranno sesso per ultimi, e in quel caso saranno il contrario di Adamo ed Eva, mi segui?». 

Gli risposi mezza addormentata. 

«Mmh… Sicuro che sia andata così? Non era tipo che Adamo, dopo aver mangiato il frutto del Bene e del Male, avrebbe dovuto lavorare col sudore della fronte per procurarsi da mangiare ed Eva partorire con dolore?». 

«Ah, sì?» rispose lui con nonchalance, e si accese una sigaretta. «Però il piacere e la vergogna non li hanno conosciuti solo perché hanno mangiato quel frutto? Sai, Amane, nella mia testa ti vedo come l’ultima Eva. Mentre tutti tornano in Paradiso, tu resti una creatura che continua a fare sesso, in qualità di ultimo essere umano».

 «Ma che visione è? Fa paura, sembra una maledizione!». «Mah, è solo un’impressione» disse lui accarezzandomi i capelli. 

«Roba da matti!» ridacchiai, ma quelle parole simili a un sortilegio s’insinuarono nel mio corpo fissandosi in modo permanente sotto la pelle.

Era l’alba e si sentiva il forte scroscio della pioggia, proprio come il giorno in cui ero nata.

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