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Digressioni. Intervista alla Redazione

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Digressioni è una rivista cartacea che propone approfondimenti culturali, racconti, poesie, illustrazioni e fotografie. Ogni uscita è legata da una parola chiave che fa da filo conduttore.

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Cosa ti/vi ha spinto a creare una rivista letteraria? E quanto tempo fa è successo?

Il progetto della rivista è nato nel 2017. Dal confronto con altri autori e autrici, è emersa la difficoltà di promuovere i propri lavori in un settore, quello dell’editoria, che si muove in tempi rapidissimi e ci sommerge di proposte. La spinta è venuta quindi dalla necessità di avere un contenitore per entrare in contatto diretto e costante con i lettori e di fornire una piattaforma anche a chi ancora non ha pubblicato, come avviene nelle riviste indipendenti all’estero. L’intenzione era di creare un oggetto (cartaceo – quindi in qualche modo prezioso) che desse al lettore una garanzia di qualità. Questo in particolare per la parte relativa ai racconti e alle poesie.

Poi mi sembrava utile associare degli approfondimenti culturali ben scritti e curati da persone competenti, sempre perché siamo invasi da informazioni e il tempo è poco. Sono un lettore interessato a molti argomenti, ma sostanzialmente pigro ed esigente, quindi cercavo dei testi che, in uno spazio ridotto, potessero fornire in modo efficace e rigoroso, serio, contenuti di partenza da eventualmente approfondire (una corrente musicale, uno scrittore, un aspetto del pensiero di un filosofo, ecc.). Lo scopo comunque è sempre stato quello di selezionare con cura i materiali per poter proporre al lettore qualcosa che restasse valido anche a distanza di tempo, non quindi legato all’attualità o destinato a un consumo rapido, ma con uno sguardo ampio.

Prova a definire la tua/vostra rivista in poche parole.

Digressioni è una rivista cartacea che propone approfondimenti culturali, racconti, poesie, illustrazioni e fotografie. Ogni uscita è legata da una parola chiave che fa da filo conduttore. In passato la presentavo come “un punto di incontro tra chi legge e scrive”, ma poi mi sono stancato di ripeterlo.

Quanti numeri sono già stati pubblicati e quando uscirà il prossimo?

Abbiamo pubblicato 19 numeri; il più recente, “Ritmi”, è uscito nel dicembre 2021. L’uscita è sempre stata trimestrale, ma stiamo rivedendo la periodicità per il 2022.

Cosa cercate e pubblicate? Racconti, estratti, poesie? Hai/Avete un genere o delle regole precise?  

Gli approfondimenti devono essere ben scritti e i contenuti mirati, accompagnati possibilmente da riferimenti bibliografici ragionati – non ci interessa un riassunto da Wikipedia, non avrebbe senso. Non pubblichiamo cose legate alla stretta attualità. Gli articoli sono rivolti a un pubblico di lettori e lettrici che ci dedica del tempo e deve essere ripagato della fiducia. Per me questo è sempre stato un aspetto chiave: chi legge investe del tempo e va ripagato della fiducia.

Per i racconti e le poesie sicuramente apprezziamo la cura formale, lo sperimentalismo, la creatività e contenuti intriganti. I limiti sono la lunghezza e la consapevolezza che chi pubblica deve dare il meglio per soddisfare il lettore. I primi lettori siamo noi della redazione, quindi il fatto che ci piaccia quello che pubblichiamo è essenziale.

Cosa deve fare un autore per convincerti/vi a pubblicare un suo lavoro?

È davvero una commistione di fattori a volte indefinibili. Possono esserci lavori validi, che ci piacciono, ma che per qualche motivo non convivono con il contesto della rivista. È una questione di gusti, ma anche di scelte editoriali di tipo puramente pratico o di continuità editoriale. Essere seri, ma anche sapersi prendere non troppo sul serio.

  

Pubblicate anche in cartaceo? Se si, dove si può trovare la tua/vostra rivista?  

La rivista nasce per essere un cartaceo. Si può ordinare sul nostro portale o tramite le librerie con cui collaboriamo. Sul sito sono a disposizione i PDF dei numeri vecchi, più che altro per permettere di vedere com’è strutturata la rivista o per recuperare contenuti eventualmente non più disponibile, ma la rivista è pensata per essere fruita su carta.

Qual è la soddisfazione maggiore o inaspettata che ti/vi ha dato la tua/vostra rivista?

Ricevere messaggi di apprezzamento da parte di lettori e lettrici che ci hanno scoperti per caso e la disponibilità da parte di autori e autrici che hanno pubblicato con case editrici importanti a pubblicare qualcosa anche con noi.

Cos’è che ti/vi ha fatto davvero cascare le braccia?

Non credo ci siano uno spazio sufficiente per l’elenco (nemmeno per tutte le cose che sono cadute), ma sicuramente quando i rifiuti vengono presi come una questione personale o quando qualche acquirente della rivista crede di avere a che fare con un portale come Amazon. In generale è frustrante quando non vengono comprese le tante difficoltà dell’editoria indipendente.

Cosa ti/vi spinge ad andare avanti in questa attività così poco (o per nulla) produttiva?

Lo Xanax. L’idea che continuando a lanciare la nostra piccola sonda possiamo raggiungere qualcuno. La percezione che fare un lavoro con passione possa cambiare, anche se di pochissimo, qualcosa, visto che non sapremmo contribuire diversamente.

Ci mandi una foto di tutta la redazione o il logo?

I volti dei collaboratori e delle collaboratrici della redazione sono qui https://www.digressioni.com/la-redazione/ ma poi ci sono anche molti altri che offrono contributi in via continuativa e che non sono nell’elenco.

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