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Foro no Budget. Intervista alla redazione

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Foro no Budget pubblica un racconto illustrato, in un formato che ti fa venir voglia di piegarlo e portartelo con te.

Cosa ti/vi ha spinto a creare una rivista letteraria? E quanto tempo fa è successo?

FORO Un altro progetto No Budget nasce da un’idea di FORO Studio, studio milanese che si occupa di immagine coordinata, architettura e design. Benché la nostra realtà non sia puramente legata a quella dell’editoria, sappiamo cosa significa lavorare gratuitamente con la nostra creatività. La rivista nasce in un caldo pomeriggio londinese del 2016 proprio su queste note. I soci dello studio sono cinque (Claudia Oldani, Alessandro Pennesi, Salvatore e Giuseppe Ponzo, e Fabio Romenici), ma per questo progetto – che definiamo “satellite” rispetto ai nostri focus principali – ci mancava il sesto elemento. Quindi abbiamo chiamato Federica Riccardi, abilissima editor con cui avevamo già collaborato in passato, abbiamo shakerato il tutto ed è nata #foroNoBudget. Il primo numero ha debuttato ad aprile 2017, l’ultimo è uscito lo scorso aprile.

Prova a definire la tua/vostra rivista in poche parole.

Gratis, fresca, finita.

Quanti numeri sono già stati pubblicati e quando uscirà il prossimo?

Abbiamo pubblicato quattro numeri, uno per ogni stagione dell’anno passato, e in realtà il progetto originale di FORO No Budget si conclude proprio così. Abbiamo parlato di come le risorse della pura passione non siano infinite, e in effetti siamo nella stessa situazione: un progetto sulla mancanza di fondi, nato per morire proprio perché senza fondi.

Cosa cercate e pubblicate? Racconti, estratti, poesie? Hai/Avete un genere o delle regole precise?  

Ogni numero di FORO No Budget raccoglie un racconto inedito e le illustrazioni create per l’occasione da un team sempre diverso di cinque illustratori. Le regole sono solo due: nessuno viene pagato per il suo lavoro né ci guadagna nulla, né noi, né gli artisti ospiti; e c’è una fase intensa di revisione della grafica e editing della scrittura. L’idea è dimostrare cosa ci si perde a non finanziare le menti creative e i professionisti del settore.

Cosa deve fare un autore per convincerti/vi a pubblicare un suo lavoro?

In realtà siamo stati noi ad andare a caccia degli scrittori ospiti dei nostri numeri; se chiedi a un autore di donarti non solo un’opera, ma anche il lavoro necessario a rimaneggiarla, non puoi aspettarti che ti vengano a cercare. La nostra tecnica per convincere le persone è stata l’onestà – niente pagamenti in visibilità, FORO non “fa curriculum”. Abbiamo chiesto qualcosa a perdere, un vero e proprio regalo.

  

Pubblicate anche in cartaceo? Se si, dove si può trovare la tua/vostra rivista?  

La nostra rivista nasce per essere un cartaceo che, solo dopo alcuni mesi dalla sua uscita, si può trovare anche online, scaricabile gratuitamente dal nostro sito. Nel corso di quest’anno siamo stati ospiti del bancone di diverse librerie e siamo grati a ognuna di loro. La lista dei partner fissi, gli irriducibili, è questa: a Milano siamo da Gogol & Company, Spazio B**K, Open, Mare Culturale Urbano e Corraini 121, a Venezia siamo alla Marco Polo.

Qual è la soddisfazione maggiore o inaspettata che ti/vi ha dato la tua/vostra rivista?

Il calore. Il calore dei lettori, delle librerie e delle altre riviste indipendenti. Ci hanno invitati a un reading alla Gogol & Company con scrittori ed editori molto più grandi di noi, siamo andati al Salone Off di Torino con una struttura mobile che ha creato non poco scalpore, abbiamo fatto ubriacare i partecipanti di DRI(INK) Un’impresa editoriale… Ad ogni evento a cui abbiamo partecipato, abbiamo trovato l’affetto di tantissimi lettori e tanti complimenti. Non ci aspettavamo nulla di tutto questo.

Cos’è che ti/vi ha fatto davvero cascare le braccia?

Durante il Fuorisalone 2018 abbiamo organizzato una mostra e un party per il lancio del numero conclusivo della rivista, un modo scaramantico di salutare il no budget. Be’, il tutto è stato un grosso successo: le copie della rivista sono andate a ruba! Il problema è che lo sono state anche le illustrazioni esposte… Alla fine della mostra ci siamo ritrovati con sette quadri in meno, spariti misteriosamente nella notte. Le braccia ci sono cascate, ma alla fine l’abbiamo presa sul ridere.  

Cosa ti/vi spinge ad andare avanti in questa attività così poco (o per nulla) produttiva?

FORO Un altro progetto NO BUDGET è nato dalla voglia di raccontare il lato oscuro (neanche poi così tanto) dell’editoria. L’abbiamo fatto per un anno a spese nostre e con i preziosi regali dei nostri contributor. Ci eravamo dati una data di scadenza, e ora siamo qui a pensare allo step successivo. Stay tuned.

Ci mandi una foto di tutta la redazione o il logo?

YES trovi tutto in allegato 😉

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