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L’altro mondo ovvero Stati e imperi della Luna

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I libri sonori di Cyrano de Bergerac (1619-1655), L’altro mondo ovvero Stati e imperi della Luna, 1657. C.d.B. fu scrittore oltre che personaggio della commedia di fine ‘800 di Edmond Rostand.

Mi lasciò con queste parole, che rappresentano la formula di saluto con cui in quel paese si prende congedo da qualcuno, così come il “buongiorno” o il “servo vostro, signore” si traduce nella formula: “amami, sapiente, come io ti amo”. Non appena se ne andò mi misi a guardare attentamente i libri. Le scatole, cioè le copertine, mi sembravano mirabili per lo sfarzo: una era tagliata in un solo diamante, senza confronto più brillante dei nostri; l’altra aveva l’aspetto di una enorme perla tagliata in due. Il mio demone aveva tradotto quei libri nella lingua di quel mondo; ma siccome non ho ancora parlato della loro stampa, spiegherò subito com’erano fatti quei due volumi.

All’apertura della scatola, trovai dentro un non so che di metallico quasi in tutto simile ai nostri orologi, pieno di un numero infinito di piccole molle e congegni impercettibili. Effettivamente è un libro, ma un libro prodigioso che non ha né fogli né caratteri. Insomma è un libro dove, per leggere, gli occhi non servono, ma si ha bisogno solo degli orecchi. Quando qualcuno dunque desidera leggere, carica, con un a gran quantità di ogni specie di chiavi, quella macchina, poi volge l’ago sul capitolo che desidera ascoltare, e subito escono da quel congegno come dalla bocca di un uomo, o da uno strumento musicale, tutti i suoni distinti e differenti che servono, tra i notabili della Luna, all’espressione del linguaggio.

Quando ebbi riflettuto su quella miracolosa invenzione del modo di fare libri, non mi meravigliai più di vedere che all’età di sedici o diciott’anni i giovani di quel paese possedevano più sapere che non le barbe grigie del nostro; perché, essendo in grado di leggere appena parlano, non stanno mai senza lettura; in camera, a passeggio, in città, in viaggio, a piedi, a cavallo, possono tenere in tasca, o appesi all’arcione, quei libri dei quali non hanno che da caricare una molla per sentirne un solo capitolo oppure molti se hanno via di ascoltare un libro intero. Così avete perennemente intorno a voi tutti i grandi uomini, morti o viventi, che vi parlano a viva voce.

Luca Sossella

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