Ti ricordi Ottantuno in Centuria di Manganelli?
In una città governata dalla Principessa Sanguinaria, tutti gli uomini si innamorano e si presentano a corte per chiederla in moglie, ma ognuno viene sottoposto a un enigma, sempre falliscono per un minimo errore che porta alla loro condanna a morte. La Principessa, in realtà, è una donna gentile costretta a questo ruolo dal Re Sanguinario, che a sua volta esegue ordini contro il suo volere imposti da un Imperatore. L’Imperatore è un buonuomo, in verità, ogni mese raggiunge la soglia d’una caverna dove racconta a voce alta quanta gente è stata uccisa e dove e come. Dall’interno una voce risponde ringhiando, ma poi quella voce si placa in un mormorio benevolo.
“Allora l’Imperatore si avvolge nel suo manto, e si incammina di nuovo verso il castello, chiedendosi a chi mai egli ubbidisca, se demonio o dio, o se quello stesso cui obbedisce sia un demonio che ubbidisce ad un dio, o dio fatto schiavo dal demonio.”
Bene, adesso, se non hai niente da fare, prendi la seconda parte di Scacchi di Borges e incastrala nell’altro testo.
Debole re, pedone scaltro, indomita / regina, sghembo alfiere, torre eretta / sul bianco e nero del tracciato cercano / e sferrano la loro lotta ramata. // Non sanno che il fortuito giocatore / che li muove ne domina la sorte, / non sanno che un rigore adamantino / ne soggioga l’arbitrio e la fortuna. // Ma il giocatore è anch’esso prigioniero / (Omar lo dice) d’una sua scacchiera / fatta di nere notti e bianchi giorni. // Dio muove il giocatore, e questi il pezzo.
Che dio dietro di Dio la trama inizia / di tempo e sogno e polvere e agonie?
L’immagine è presa da Libro de los juegos diversos de Axedrex, dados y tablas con sus explicaciones, ordenados por mandado del Rey don Alfonso el sabìo.
Luca Sossella