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Quindici anni di attività per Laurana Editore. Intervista a Lillo Garlisi

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Questa settimana, per Le Tre Domande del Libraio su Satisfiction, incontriamo Lillo Garlisi, fondatore e direttore del marchio Laurana Editore, per farci illustrare il progetto editoriale in occasione dei quindici anni di vita di questa realtà creata nel 2010.

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Sono passati diversi anni dalla creazione del marchio Laurana e, dopo tutti questi anni, siete ancora qui che, con tenacia, resistete e cercate di portare avanti la vostra proposta di pubblicare libri utili interrogando il presente e facendo luce sulla realtà, attraverso i grandi temi della letteratura e intrecciando lingue, storie, culture e linguaggi narrativi. Lillo, ci vuoi spiegare Laurana in questi anni, la sua nascita e i suoi progetti futuri?

Laurana nasce – nel 2010 – per assecondare una passione e dare vita a un desiderio. La passione è quella personale – forte, confusa, bulimica, disordinata – verso i libri. Il desiderio è voler raccontare la “realtà” attraverso la finzione. Il mio percorso nell’editoria è un viaggio che parte dall’editoria professionale – molti lustri fa – e si è sviluppato nel mondo della saggistica – soprattutto di attualità e di inchiesta –, dunque promuovere la nascita di un marchio focalizzato sulla narrativa come Laurana lo considero un punto di approdo, quasi un fatto complementare e naturale.
Siamo partiti con una collana – “Rimmel”, narrativa italiana – che aveva (e ha) un solo e semplice obiettivo: selezionare e pubblicare dei buoni romanzi di autori italiani, abbattendo la distinzione tra autori già noti e con altre pubblicazioni alle spalle e esordienti. E a proposito di esordi, in questi anni ne abbiamo curati molti. E diversi di piccolo o grande successo. Alcuni hanno proseguito con Laurana, altri hanno intrapreso percorsi diversi: un aspetto di cui portiamo vanto è che non abbiamo mai fatto firmare un contratto di prelazione per il libro successivo a un autore. Le strade si percorrono insieme per scelta condivisa, non per cavilli giuridici.
Dal 2010 non siamo mai stati fermi. È stato un continuo fiorire di iniziative, con la nascita di nuove collane e di nuovi progetti che hanno ampliato il catalogo e il raggio di azione della casa editrice.
Se dovessi sintetizzare lo spirito che ha animato e anima il nostro agire, userei una parola: irrequietezza. Che ci porta in maniera continuativa a cercare nuove strade, nuove frontiere.
Adesso stiamo preparando il lancio di una nuova collana – “Paginescure” – che è dedicata a esplorare un settore poco praticato nell’editoria libraria italiana. Saranno piccoli libri di testi, novelle, come amiamo chiamarle. Ogni libro – di piccolo formato e di foliazione contenuta (tra le 50 e le 70 pagine), sarà fatto di una sola novella. Per la prima uscita – prevista per giugno – saremo in libreria (e contemporaneamente in versione ebook) con testi di Irene Chias (che della collana è anche curatrice), Lorenza Ghinelli, Pierfrancesco Majorino e Silvia Grossi. “Paginescure” sarà fiction intrisa di realtà, alla ricerca di storie di confine, spesso legate ai temi della contemporaneità. Come di confine d’altronde sono i suoi autori: scrittrici e scrittori che attraversano diversi ambiti della cultura e del sapere.
E tra i progetti (presenti e futuri) comunque rimane quello di portare avanti con forza il programma editoriale di Zolfo, marchio di saggistica nato da pochi anni e già consolidato e autorevole punto di riferimento per chi vuole sapere, per chi vuole capire.

Nel vostro catalogo: romanzi, racconti, saggi, collane di gialli, libri pop e musicali e cronache di viaggio e, pure, una collana in digitale per il recupero della buona narrativa contemporanea andata fuori catalogo. Un suggestivo labirinto di parole e immagini dove è possibile ricercare tracce di noi stessi e di ciò che ci circonda. Vogliamo entrare nel dettaglio delle varie collane e raccontare anche le varie collaborazioni?

Mi piace questa dimensione suggerita del labirinto di parole e immagini! Sì, è proprio così. Laurana è un percorso di costruzione di un sensato labirinto, dentro il quale può essere piacevole perdersi o ritrovarsi.
Laurana nasce come dicevo con “Rimmel”, dedicata alla narrativa italiana; col tempo si sono affiancate nuove collane.
Altre angolazioni, altri modi di raccontare storie. Tutte con unico obiettivo: quello di fornire al lettore strumenti utili, senza pregiudizi e senza schematismi. Navigando tra la narrativa sperimentale e la letteratura di genere, tra la narrativa di viaggio e la saggistica. Nella convinzione che il “lettore” non è un rigido monolite con cui rapportarsi.
Sono nate negli anni quindi “Calibro 9”, collana di gialli (in una fase iniziale con la collaborazione di Paolo Roversi), “Reloaded”, collana digitale dedicata al recupero di testi degli ultimi decenni scomparsi dagli scaffali (impostata con la collaborazione prima di Marco Drago e poi di Demetrio Paolin), “Le Parentesi”, saggistica senza confini, “Dieci!”, saggistica mascherata in chiave pop, “Decibel”, dedicata al mondo della musica e dei suoi protagonisti, “Mondo in tasca”, narrativa di viaggio. E infine “Fremen” – ultima nata in casa Laurana – curata da Giulio Mozzi che degli scintillanti titoli che compongono la collana è il demiurgo.
Sono convinto comunque che far libri – ogni libro – è il frutto di un’operazione collettiva. È per questo che dovrei citare, oltre ai nomi menzionati, decine e decine di altre persone, ognuna delle quali ha contribuito negli anni a costruire un pezzo del mosaico che oggi compone Laurana.

Vogliamo soffermarci sul successo di una delle Collane più recenti, inaugurata in piena pandemia nel 2020, e curata da Giulio Mozzi, “Fremen”, a partire dall’exploit di “Ferrovie del Messico” di Gian Marco Griffi fino ad arrivare ai più recenti “Lo splendore” di Pier Paolo Di Mino, il neonato “Un’estate da Dick Fulmine” di Alberto Grillo, e il Campiello Opera Prima di Fiammetta Palpati con il suo “La casa delle orfane bianche”?

Tante cose si sono dette e si sono scritte su “Fremen”, soprattutto dopo il successo straordinario di Ferrovie del Messico.
Collana di narrativa sperimentale, collana di avanguardia, libri coraggiosi, narrativa non mainstream. E tanto altro. Tutto vero o comunque parzialmente vero. Ma io preferisco spiegare il tutto in parole semplici. “Fremen” nasce da una mia chiacchierata con Giulio Mozzi, che sin dagli esordi è stato vicino a Laurana. Convenivamo sul fatto che ci sono in giro dei buoni manoscritti che non vedono la luce perché spesso le case editrici adottano un filtro derivante dalle mode del momento e quindi c’è il rischio di una tendenziale omogeneità in quello che si pubblica. Il testo “diverso” non viene visto di buon occhio. Così nasce “Fremen”, dalla voglia di pubblicare buoni testi, appunto, “diversi”.
Che poi, in chiusura, scegliere cosa pubblicare – perché questo fa un editore: scegliere cosa pubblicare – è frutto di convinzioni e di convenzioni, di incidenze e coincidenze.
Un’attività che percorre il sottile crinale tra la razionalità e la passione. Io voglio continuare a ricercare storie da portare in giro attraverso i libri. Perché di storie – vissute, sentite, raccontate – siamo impastati. Laurana va avanti. Verso i prossimi quindici anni.

Buona Lettura dei libri della casa editrice Laurana .
Antonello Saiz

 

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