Ne afferri un pezzo, poi l’altro, che il “sangue” è quasi andato. Ne stabilisci la tenuta e il vigore. Lo stendi e, con calma, ne aggiusti i motivi che sbiadiscono agli angoli. Respiri, butti in gola e intuisci d’esserci capitato in mezzo, ancora. Ti metti seduto, magari. Fai piano, irrigidisci l’ordinario e ti fermi. Uno…
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