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Giorgio Vallortigara. Desiderare

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Passo felpato, sguardo felino, scruto l’orizzonte mentre il mio olfatto (la mia mente) entra in una dimensione fuori dal tempo, quella di Giorgio Vallortigara. L’esordio, in narrativa, del neuroscienziato del Center for Mind/Brain Sciences dell’Università di Trento, mi impone una immedesimazione ai confini della realtà, per superarla, concettualmente e fisicamente, al fine di scompormi in una massa multicellulare frammentata che mi faccia sentire come un essere informe, tutto da (ri)scrivere, nel codice genetico di queste 240 pagine a cavallo di due epoche (ma sembra la storia della vita). Che cosa sto leggendo? Siamo nella mente di Giorgio, perchè Giorgio è un prisma di elementali presenti in ciascun personaggio. La scienza, nonostante sia cosa diversa dagli uomini e dalle donne che la fanno, viene raccontata attraverso il pensiero galleggiante dei suoi protagonisti.

Tutto ruota attorno a Itzhak, scienziato contemporaneo in vena di ‘riscritture’, indagatore di ‘incubi biologici’ che si circonda fantasmi reali o presunti, di desideri e immaginari irraggiungibili, impensabili, spaventosi. Sta scrivendo un romanzo, una storia romantica e anche il racconto della sua vita in epoca vittoriana. Con lui Pietro Ongaro, il professore espatriato in Gran Bretagna, ironico e realista, Patrick de Gray, lo scienziato vanitoso e arrogante, Vittorio lo studioso del cervello, Sylvia, l’ex matematica di cui Itzhak è innamorato. E la contessa.

Ma Itzhak ha una grande passione e un grande modello, Douglas Spalding, etologo, e come lui ondeggia tra scienza e amore. D’altronde nel corpo c’è pure la testa. Spalding, per esempio, era stato raccomandato come tutore alla famiglia Russell, cioè ai genitori di Bertrand Russell, e in quella casa era diventato l’amante di Lady Amberley, madre di Bertrand, col beneplacito del marito John: la libertà delle menti che si fa musica dei corpi. Ma Vallortigara non dimentica Lorenz, il padre del concetto di imprinting, colui che rivelò come l’apprendimento avvenga durante un periodo critico nella vita di un giovane animale (soprattutto uccelli), attraverso il quale l’essere sviluppa un legame di attaccamento irreversibile con il primo ‘oggetto’ in movimento che incontra, solitamente la madre (quindi per biologia e non per affetto). Questo legame influenza il suo comportamento per il resto della vita, inclusa la scelta del partner sessuale.

Itzhak sta anche indagando sulle ragioni della scomparsa del suo amico Vittorio, morto suicida, scienziato che si occupava della memoria e dei periodi critici del cervello, lo stesso tipo di fenomeno legato all’imprinting, col sostegno di Sylvia, ora addetta alla sicurezza che

in qualche modo è anche l’investigatrice nella storia.

Cosa significa desiderare e cosa sono memoria e coscienza? Vallortigara vuole dimostrare la coesistenza di ragione e sentimento, di scienza e umanesimo con una storia che consente di far capire le cose senza spiegarle. Romanzo e trattato insieme, thriller metafisico fatto di storie incrociate tra passato e presente, è possibile consolidare i ricordi? Narrativa in cortocircuito che stimola fino alla morte cerebrale. Le imperfezioni, gli istinti, gli esperimenti sul cervello, tutto diventa cervellocentrico fino a farsi esasperazione folle trapanatasi nel cranio di un uomo. Come permettere al cervello di apprendere in età adulta (fase del cervello stabile-consolidato) ciò che apprendeva da bambino/a (cervello labile)?

Lo percepisco da sempre, il ‘cambiamento’ cognitivo. Ad ogni risveglio una nuova ombra, sebbene mi piace pensare si tratti di un ricordo-fantasma del passato che cerca di farsi spazio nell’hard-disk ormai saturo. E se qualche regista volesse girare un sequel alternativo per Linea Mortale (film del 1990, dove un gruppo di studenti di medicina sperimenta sulla propria pelle la morte indotta chimicamente, con l’unico scopo di provare l’esistenza dell’aldilà) il cervello molle è servito, ma poi tocca ricordare tutto!

Raro tassello di mente geniale al servizio di una galassia (quella della narrativa italiana contemporanea) scioccamente vuota di contenuti. Non lo leggerà nessuno, o forse sì l’hanno già letto tutti ma il cervello si è già assottigliato in una poltiglia melmosa.

Samuel Chamey

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Desiderare, Giorgio Vallortigara, Marsilio Editori 2025, Pp. 240, Euro 18.

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