Prima di spender anche solo una parola su Nero celeste, l’ultima opera data alla luce da Enrico Sibilla (e mi si perdoni l’azzardo, dato che in questo romanzo di luce ve n’è ben poca), doverosa è la premessa: folle e futile sarebbe cercare anche solo di riassumere la vastità di un romanzo la cui trama…
Continua a leggere >Deborah D’Addetta. Maleuforia
«Maleuforia è malafemmena, malacrianza, maleservizio, malaparata, malalengua, malaciorta, malarazza, malacarne, malacqua, malommo: è tutte quelle cose che sembrano trascinare il male e la tristezza e la nostalgia, ma che nel fondo fangoso della loro natura lasciano intravedere la grazia, l’incanto, la perfezione delle cose incompiute.» Maleuforia prende vita nell’estasi. La transizione del protagonista da Raffaele…
Continua a leggere >Paul Willems. La cattedrale di nebbia
Ci sono penne che hanno la consistenza di una visione e ci sono scrittori che hanno la capacità innata di riuscire a plasmare la materia di quella stessa visione come fossero mattoni di un edificio. La cattedrale di nebbia del titolo è emblematica, così come la sua costituzione che si ritrova nel racconto a lei…
Continua a leggere >I frattali. Intervista a Massimo Salvati e Vincenzo Montisano
Industria & letteratura è una casa editrice fondata nel 2015 dall’idea di un gruppo di amici che vollero concretizzare un progetto di ricerca storica sui partigiani. In questi nove anni la casa editrice ha potuto vantare numerose e prestigiose pubblicazioni di poesia, narrativa, saggistica, illustrazione… oggi vi portiamo alla scoperta della nuova collana inaugurata il…
Continua a leggere >Michele Ruol. Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia
Cosa resta dopo una disfatta? Che la democrazia del fuoco non faccia sconti, al pari del lutto, è cosa ben nota a tutti. Quel che resta dopo il loro passaggio è solo cenere, silenzio, un accatastarsi di cose scampate alle fiamme, al dolore che «ti abbatte, poi ti aspetta». Ed è come se gli oggetti…
Continua a leggere >Emanuele Aldrovandi. Il nostro grande niente
“Che spreco passare tanto tempo con una persona, solo per scoprire che è un’estranea.” caldeggiava Joel Barish in una scena di Eternal Sunshine of the Spotless Mind, film feticcio e forse pure un poco veggente sui tempi che verranno. “Che spreco”, rifletteva Jim Carrey e nel mentre il suo sorriso da Joker sornione si scioglieva…
Continua a leggere >Mattia Grigolo. Gente alla buona
Una breve frase campeggia sul retro del romanzo: “il paese è una stanza”, è la prima cosa che salta all’occhio, cinque parole che non potevano esser più calzanti per scandire un mantra veritiero quanto un’epigrafe, a lettura ultimata mi verrebbe da aggiungere anche “senza porte né finestre” e chi c’è cresciuto, in uno sputo di…
Continua a leggere >Mohamed Maleel. Baba
Ci sono storie che hanno la capacità intrinseca di scuotere e abbracciare. Vicende in cui la duplicità traspare già dal titolo, come questo “Baba” che in arabo significa, “papà”, una parola breve due sole sillabe a scandire un romanzo dalla doppia formazione, familiare e identitaria. Baba è il coraggioso esordio di Mohamed Maleel, autore trentunenne…
Continua a leggere >Enrico Macioci. L’estate breve
Se c’è una caratteristica che amo della scrittura di Macioci e che avevo già apprezzato sia nel precedente Sfondate la porta ed entrate nella stanza buia (sempre per TerraRossa) ma anche in Lettera d’amore allo yeti (Mondadori, 2017) è quella sua vena malinconico/nostalgica in grado di trasportarti in quel punto sospeso della giornata che non…
Continua a leggere >Nicola Brami. Melinoe vestita di zafferano
Melinoe, dea “minore” della mitologia greca, divinità estremamente affascinante ma spesso passata in secondo piano rispetto a entità più blasonate è figura cardine del romanzo d’esordio di Nicola Brami. Ninfa portatrice di incubi e follie che superano la barriera della razionalità umana, in questa trama dalle molteplici atmosfere, si fa portavoce di pratiche mistiche ed…
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